Il Pisco, distillato bandiera del Perù, è il frutto di una storia plurisecolare. Le sue radici risalgono all’epoca coloniale di fine XVI secolo. Tradizione, ma anche innovazione.
Il Pisco, infatti, ha raggiunto una notorietà internazionale ed è diventato una Cultura che unisce le culture del mondo.
La città peruviana di Pisco ha dato origine al nome al famoso distillato. Il luogo si trova nella parte centro-meridionale del Perù, di fronte ad una grande baia dove per secoli nidificavano molti uccelli del Pacifico. Pisku significa proprio uccello nella lingua quechua degli Inca.
Da lì questa bevanda ha spiccato il volo e ha raggiunto l’Europa e il resto del Mondo. In fondo, però, il Pisco è rimasto fedele a se stesso. Il distillato bianco simbolo del Perù, prodotto con lo stesso metodo di produzione da secoli.
Alla base ci sono sempre e solo le 8 varietà di “uva pisquera”: quattro aromatiche (Italia, Torontel, Moscatel e Albilla) e quattro meno aromatiche (Negra, Criolla, Mollar, Quebranta e Uvina).
Tre sono le tipologie: Puro da uva aromatica e meno aromatica, Acholado (mescolanza delle prime due, mosto, uva o piscos) e il Mosto Verde (da mosto a fermentazione interrotta), il più raffinato ed originale considerato massima espressione della scuola peruviana.
Cinque le Regioni selezionate per la Denominazione d’Origine, tutte nella fascia costiera centro-meridionale del Paese: Lima, Ica, Arequipa, Moquegua e Tacna. Circa 430, infine, i produttori certificati e centinaia i marchi in commercio. Unica, invece, la gradazione alcolica, 42 gradi.
Anche se il prodotto può oscillare tra i 38 e i 48 gradi , Noi del Perù Pisco Bar “vogliamo insegnare il bere responsabile perché il Pisco si beve a piccoli baci”.